I parassiti dei tarli sono dei piccoli Imenotteri in grado di attaccare i tarli e di pungere anche l’uomo. Tra le specie presenti in Italia, è bene citare: Sclerodermus domesticus e Cephalonomia gallicola. Appartenenti alla famiglia dei Betilidi, morfologicamente ricordano una piccola formica, stretta ed allungata, di maggiori dimensioni e di colore:
- bruno, lo Scleroderma (3-4 mm);
- arancione e un po’ più piccola, la Cefalonomia.
Parassiti dei tarli: caratteristiche principali
Le femmine, per deporre le uova, percorrono le pareti delle stanze ed accidentalmente si possono rinvenire su:
- tende;
- lenzuola;
- divani;
- poltrone;
- stoffe varie.
Così, sono in grado di entrare in contatto con l’uomo e pungerlo con il proprio aculeo, iniettando il veleno utilizzato per intossicare le larve dei tarli. Uno solo di questi piccoli parassiti è in grado di procurare anche 40-50 lesioni sugli arti, sul petto e sulla schiena.
Le papule sono dure, rossastre e pruriginose, persistenti anche per dieci giorni. Oltre ai forti fastidi fisici, questi insetti possono causare notevoli disagi psicologici: psicosi da insetti.